Violenza economica: un abuso silenzioso che soffoca l’autonomia delle donne
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, è fondamentale accendere i riflettori su una forma specifica di violenza, spesso invisibile ma con conseguenze molto gravi: quella economica.
Si tratta di un controllo subdolo delle risorse finanziarie che priva le vittime di indipendenza finanziaria e capacità decisionale, rendendole vulnerabili e intrappolate in situazioni di abuso.
La violenza economica può manifestarsi in molteplici forme:
- controllo economico: l’abuser, che spesso corrisponde al partner, limita o impedisce l’accesso alle risorse finanziarie, controllando le spese e le decisioni economiche;
- sfruttamento economico: l’abuser utilizza le risorse economiche della vittima a proprio vantaggio, spesso sottraendole senza consenso;
- sabotaggio economico: l’abuser impedisce alla vittima di lavorare o crescere professionalmente, sabotando opportunità di carriera o persino distruggendo strumenti di lavoro.
Nonostante la sua pervasività, la violenza economica è ancora poco conosciuta. Questo è dovuto a diversi fattori, tra cui:
- scarsa consapevolezza: molte donne non riconoscono subito di essere vittime, poiché questa forma di abuso non viene percepita come “violenza” in senso tradizionale;
- stereotipi di genere: la dipendenza economica è spesso normalizzata o giustificata, specialmente in contesti culturali in cui l’uomo è visto come il principale gestore delle risorse familiari.
La violenza economica non solo distrugge la fiducia e l’autostima della vittima, ma è anche una delle cause principali che impedisce alle donne di lasciare partner abusanti. La mancanza di risorse finanziarie autonomamente gestibili, infatti:
- rende difficile cercare aiuto, poiché molte vittime non hanno i mezzi per sostenere se stesse o i propri figli;
- compromette il futuro professionale e personale, creando barriere insormontabili anche quando la relazione abusante è terminata.
Per prevenire e combattere la violenza economica, è essenziale agire su più livelli:
- educazione finanziaria: fornire alle donne strumenti e conoscenze per gestire autonomamente le proprie finanze;
- garantire pari opportunità lavorative: incentivare l’accesso a posti di lavoro stabili, sicuri e ben retribuiti;
- supporto legale e psicologico: creare reti di sostegno accessibili alle vittime.
- sensibilizzazione culturale: promuovere una nuova visione delle relazioni basata sulla parità e il rispetto.
La prevenzione della violenza economica passa attraverso un cambiamento culturale e legislativo. In Italia, la Regione del Veneto si è impegnata in questa direzione con la Legge Regionale n. 3 del 15 febbraio 2022, che promuove la parità retributiva e sostiene l’occupazione femminile stabile e di qualità. Questa legge rappresenta un esempio di come sia possibile affrontare il problema da un punto di vista strutturale, creando le condizioni per un reale cambiamento.