Sanità integrativa in Veneto, per un nuovo modello di welfare
Nel 2020, con il Covid, attivo l’importante supporto economico di 3,5 milioni di euro per imprese e lavoratori del settore artigiano.
Con una popolazione sempre più vecchia, con malattie croniche e disabilità, in Veneto c’è un bisogno crescente di assistenza sanitaria. Basti pensare che il 20% dei Veneti ha più di 65 anni (il 10% di questi è ultra 75enne), presenta malattie croniche (il 26 % della popolazione ha almeno 1 patologia) ed è disabile o non autosufficiente (è il caso del 25% degli anziani tra 75 e 84 anni e il 60% di ultra 85enni). Ma in periodo di emergenza Covid, il sistema sanitario pubblico ha diminuito drasticamente gli interventi di medicina ospedaliera ordinaria non legati alla pandemia. A limitare l’impatto sulla popolazione lavorativa e sostenere in parte le difficoltà del sistema pubblico è attiva la sanità integrativa.
È questa la fotografia dei bisogni socio-sanitari in Veneto e delle possibili risposte, emersa al convegno di presentazione del 1° bilancio sociale del fondo Sani.In.Veneto, un’esperienza di welfare sanitario bilaterale avviata nel 2013 da Confartigianato Imprese, Cna, Casartigiani, CGIL, CISL e UIL del Veneto.