FONDI PENSIONE: PRESENTATA LA RELAZIONE ANNUALE COVIP

FONDI PENSIONE: PRESENTATA LA RELAZIONE ANNUALE COVIP

A fine 2018 gli gli iscritti alla previdenza complementare in Italia sono 7,9 milioni, il 4,9% in più rispetto all’anno precedente, per un totale di 8,7 milioni di posizioni in essere e un tasso di copertura del 30,2%. È quanto emerge dalla Relazione annuale della Covip, la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, presentata lo scorso 12 giugno alla Camera dei Deputati dal Presidente Mario Padula.

Secondo il rapporto, le risorse accumulate dalla forme pensionistiche complementari ammontano a oltre 167 miliardi di euro, il 3% in più rispetto al 2017, pari al 9,5% del Pil e al 4% delle attività finanziarie delle famiglie italiane. I contributi incassati nell’anno sono pari a 16,3 miliardi di euro, mediamente 2.630 euro per ogni iscritto. Gli iscritti che nel corso dell’anno non hanno effettuato versamenti contributivi sono 2 milioni, il 25 per cento del totale, e circa il 60 per cento, 1,2 milioni di soggetti, non versa contributi da almeno tre anni.

Come evidenziato dal Presidente Padula, il 2018 si è rivelato un anno negativo per i fondi pensione, che hanno risentito delle difficoltà dei mercati finanziari e in particolare di quelli azionari. I fondi pensione negoziali e i fondi aperti hanno perso in media, rispettivamente, il 2,5 e il 4,5 per cento; per i PIP “nuovi” di ramo III, la flessione è stata del 6,5 per cento. Meglio il TFR, che nello stesso periodo si è rivalutato, al netto delle tasse, dell’1,9 per cento. Su un orizzonte temporale più ampio, più consono agli investimenti previdenziali, le performance dei fondi pensione restano positive: il rendimento netto medio annuo composto è stato del 3,7 per cento per i fondi negoziali e del 4,1 per i fondi aperti; nei PIP si è attestato al 4 per cento per le gestioni di ramo III e al 2,7 per quelle di ramo I, mentre la rivalutazione del TFR è stata del 2 per cento.

Tra gli iscritti si evidenzia un gap di genere (il 61,9% degli iscritti sono uomini), generazionale (54,7% ha tra i 35 e i 54 anni, il 27,6% oltre 55 anni) e geografico (56,8% degli iscritti risiede al Nord).

Oltre ad auspicare un maggior coinvolgimento di quanti ad oggi rimangono esclusi dalla previdenza complementare, il Presidente Padula ha sottolineato l’importanza di una maggiore sinergia tra settore privato e settore pubblico, in modo da rendere il sistema complessivamente più efficiente e contribuire così a rafforzare la sostenibilità finanziaria dei sistemi previdenziali.