Welfare aziendale e crisi russo-ucraina: le misure per i lavoratori senza costi per le imprese
Per contrastare gli impatti economici dell’aumento del prezzo dei carburanti, dell’energia elettrica e di alcuni beni di prima necessità dovuti al conflitto in Ucraina e alle politiche speculative che, indubbiamente, stiamo vivendo, il 21 marzo 2022 il Governo ha emanato il Decreto Legge n. 21, il cosiddetto Decreto Ucraina.
Tra le tante misure previste dal Decreto, vi è la possibilità da parte del datore di lavoro di utilizzare politiche di welfare aziendale riconoscendo ai propri dipendenti dei buoni benzina o titoli similari fino a 200 euro annui, per il solo 2022, esenti dalle imposte sui redditi da lavoro dipendente.
Introdotto come Fringe Benefit – cioè come elemento aggiuntivo alla retribuzione – il buono benzina ha la particolarità di non essere tassato, e non concorre quindi a formare il reddito da lavoro: chi riceve questo bonus, quindi, lo riceverà senza che su questo ci si debbano pagare tasse.
Non è il singolo cittadino a poter richiedere il buono ma è il datore di lavoro a decidere se e in che misura concederlo ai propri dipendenti. Una particolarità a cui porre attenzione è che il testo normativo non pone condizioni rispetto alla platea dei lavoratori che possono accedere al benefit: è il datore di lavoro a scegliere liberamente come erogare il bonus e quindi decidere se riconoscere il beneficio a tutti i dipendenti, a categorie omogenee oppure al singolo collaboratore.
Fonte: Decreto-Legge 21 marzo 2022, n. 21, il cosiddetto Decreto Ucraina, recante “Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina”